Piano integrato della performance; ecco le linee guida
Con la delibera n. 103 del 20 luglio 2015, il consiglio direttivo dell’Anvur ha approvato in via
definitiva le linee guida per la gestione integrata del ciclo della performance delle università
statali e degli enti pubblici di ricerca italiani. Ci sono alcune modifiche rispetto alla versione
del maggio 2015, posta in consultazione fino al 26 giugno scorso
Le novità principali delle linee guida
In particolare le nuove linee guida nel ribadire il forte ancoraggio tra performance e
missioni istituzionali, invitano le amministrazioni a mettere in evidenza eventuali
sovrapposizioni di diversi documenti strategici e i risvolti negativi che da esse dipendono
(paragrafo 4); questa parte del documento è veramente superflua: già si sa che una delle
sovrapposizioni è data dal fatto che nella stessa data va approvato il piano triennale
anticorruzione e questo evidenzia ancora una volta il non coordinamento tra Anac e Anvur.
In merito all’armonizzazione con la programmazione economico-finanziaria, le linee guida
fanno esplicito riferimento alla necessità di descrivere nel Piano integrato effetti e
prospettive per il miglioramento dell’efficienza economica (par. 4): anche in questo caso è
interessante la questione, ma il miglioramento dell’efficienza si può avere a consuntivo
considerando che l’approvazione dei bilanci preventivi e fissata prima della fine dell’anno.
Le linee guida chiariscono poi le ragioni per cui è importante non tralasciare il tema della
valutazione della performance individuale (par. 5.5), ma ormai tutti gli atenei hanno
recepito le impostazioni della legge Brunetta e quindi l’aspetto della performance
individuale sarebbe rilevante se combinato con quella organizzativa. E ancora le linee guida
rinforzano l’importanza di esplicitare la sinergia, reale e potenziale, tra la componente
accademica e quella amministrativa anche nelle strutture decentrate (par. 6): si tratta di
auspici ancora, ma non si ha una vera valutazione delle strutture e men che meno della
componente accademica. Infine le linee guida introducono la richiesta della descrizione di
un assessment iniziale in funzione della pianificazione e della valutazione della gestione
della performance orienta al miglioramento (change management – par. 6.3): ottima
riflessione ma sempre a livello teorico, sono troppo diversi gli atenei rispetto alle
implicazioni del change management.
Il nodo del rapporto tra peformance e anti-corruzione
Tre le altre novità si segnala il fatto che l’ultima versione delle linee guida argomentano in
maniera più compiuta la scelta di considerare il 2016 un anno sperimentale per una
selezione più accurata di indicatori comuni per il benchmarking (par. 7.2). E poi
introducono un esplicito riferimento all’esigenza di dotarsi di un sistema informativo di
supporto al processo di misurazione e valutazione della performance (par. 7.2) ed
estendono l’integrazione con la normativa su trasparenza e anticorruzione alla relazione
sulla performance, seppur nei limiti dovuti a un disallineamento temporale più accentuato
rispetto al Piano Integrato (par. 9). Quest’ultimo è il punto più critico . Se da una parte è
vero che le implicazioni tra i vari aspetti sono reali, gli obiettivi sono diversi. Non è sempre
detto che l’incremento della performance dia un argine all’anticorruzione e comunque gli
obiettivi perseguiti dall’Anac sono diversi visto che tra breve verrà modificato il Piano
nazionale anticorruzione e quindi avremo sicuramente ulteriori implicazioni nei piani
triennali anticorruzione e trasparenza. Le linee guida completano inoltre la descrizione
degli attori del sistema di valutazione affiancando il ruolo fondamentale dalle
amministrazioni alle funzioni valutative svolte da Anvur e dai nuclei-Oiv (par. 10) e
aggiungono riferimenti specifici all’attività di valutazione dei Nuclei-Oiv (descrizione della
struttura tecnica permanente di supporto, proposte di modelli di validazione della
Relazione sulla Performance – par.11). Sulla questione è importante forse uscire dal guado
delle funzioni non ben definite dei Nuclei di Valutazione su questo aspetto. Allo stato,
tranne qualche isolata eccezione, la nascita dei nuclei di valutazione degli atenei risponde
ad esigenze diverse rispetto alle funzioni date dalla legge agli Oiv e non è possibile
superarle estendendo solo le funzioni. Il sistema allo stato non funziona, bisogna ripensare
al metodo di individuazione, alle tipologie di soggetti che li compongono e agli ambiti di
attività che devono essere più ampi e penetranti.
La pubblicazione del piano
La scadenza per la pubblicazione del piano integrato 2016-18 è fissata per legge al 31
gennaio 2016. Sicuramente rispetto alla versione diffusa oltre un mese fa e messa in
consultazione abbiamo un notevole passo avanti anche per effetto dell’attività di
consultazione effettuata dal Codau sul documento pubblicato. Quello che però non si può
non evidenziare è il mancato coordinamento tra diverse autorità. Si pensi al recente
convegno dell’Anac il 14 luglio dove nessun accenno è stato fatto al tentativo di integrazione
posto in essere dall’Anvur, quindi ancora una volta si appalesano nuove attività per gli
atenei. Per l’anno in corso è confermata, inoltre, la scadenza del 15 settembre per la
validazione sulla relazione della performance relativa all’anno 2014 a cura dei nuclei-Oiv
secondo quanto previsto dal Dlgs 150/09.
L’articolo è stato pubblicato su Scuola24 e scritto dal dott. Tedesco il 3 Agosto 2015