Formazione; tra aggiornamento e crescita professionale

Mag 13, 2016 | Posted by in Approfondimenti, Università | Commenti disabilitati su Formazione; tra aggiornamento e crescita professionale

Per accostarsi ai problemi legati all’attività formativa, sia in termini di conoscenza generale che in quelli di studio, in vista di soluzioni operative concrete, occorre far chiarezza sul significato del termine formazione, stante la molteplicità di fatti ed iniziative che di volta in volta si richiamano a tale termine. In particolare si è andato differenziando, nella pratica oltre che nella riflessione teorica, il concetto di formazione come qualcosa di più e di diverso rispetto all’addestramento. Quest’ultimo termine si caratterizza essenzialmente come processo di trasferimento e di acquisizione di informazioni e di abilità operative, più vicino al modello scolastico di insegnamento, di accumulo di nozioni. Il termine formazione implica invece un duplice nodo concettuale: quello riferito al processo di conoscenza che si integra con il comportamento del soggetto e con un suo eventuale cambiamento, e quello del rapporto tra questa acquisizione e il contesto istituzionale in cui si trova ad agire l’individuo oggetto di formazione.

La formazione viene caratterizzandosi, quindi, come momento…

L’articolo è stato scritto dal  dott. Tedesco nel Maggio 2004 per Diritto.it

Il problema delle assunzioni nelle Università

Mag 13, 2016 | Posted by in Approfondimenti, Università | Commenti disabilitati su Il problema delle assunzioni nelle Università

Il problema delle assunzioni di personale sta assillando negli ultimi anni le amministrazioni pubbliche e in particolare le Università. Uno degli obiettivi delle finanziarie varate nell’ultimo quadriennio è stato quello della riqualificazione della spesa per il personale. In particolar modo le leggi finanziarie degli ultimi tre anni hanno puntato molto sul blocco delle assunzioni nella prospettiva che in questo modo si potesse risparmiare in termini di spesa pubblica. Il punto di partenza per questa impostazione è la previsione dell’art.39 della legge 449/97 che prevedeva l’obbligo per gli organi di vertice delle pubbliche amministrazioni di procedere ad una programmazione triennale del personale per ottimizzare le risorse compatibili con le disponibilità finanziarie e di bilancio. Fino a poco tempo fa la Conferenza dei rettori Italiani sosteneva che nelle Università non si applicasse il discorso della programmazione poiché l’unico limite che contava in termini di personale era quello del rapporto tra Fondo di Finanziamento Ordinario e spese per personale di ruolo che non doveva superare il 90%.In caso di sfondamento del predetto tetto la conseguenza era che si poteva spendere per assunzioni di personale nel limite del 35% delle risorse economiche disponibili nell’anno di riferimento.

Pertanto anche il cosiddetto turn over

L’articolo è stato scritto dal dott. Vincenzo Tedesco nel Gennaio 2005 per Diritto.it

La valutazione della performance del personale nelle Università

Mag 13, 2016 | Posted by in Approfondimenti, Università | Commenti disabilitati su La valutazione della performance del personale nelle Università

L’articolo seguente allegato è una presentazione che tratta il tema della valutazione della performance del personale nelle Università.

Per coloro che volessero leggersela in tranquillità, è possibile scaricarla a questo link

Università_La Valutazione delle Perfomance del personale pubblico.

La presentazione fu redatta nel 2006 dal dott. Tedesco.

 

Valutazione della perfomance; la scadenza per i piani triennali universitari

Mag 13, 2016 | Posted by in Approfondimenti, Università | Commenti disabilitati su Valutazione della perfomance; la scadenza per i piani triennali universitari

Con il comunicato del 18 dicembre 2014 l’Anvur avvisa le università che nonostante le nuove
competenze acquisite con il Dlgs 69/2013 convertito dalla legge 98/2013, per l’annualità 2015
rimangono in vigore direttive e scadenze previste dalle delibere emanate dall’ex-Civit.

Il ruolo dell’Agenzia

Si ricorda brevemente che i nuovi compiti in materia di performance dovevano essere svolti
dall’Agenzia nel rispetto dei principi generali previsti dall’articolo 3 del Dlgs 150/2009 recante
disposizioni in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, di efficienza e di
trasparenza delle pubbliche amministrazioni (meglio nota come riforma Brunetta). L’Agenzia
intendeva sviluppare questa nuova linea di attività con la massima apertura istituzionale,
instaurando un rapporto collaborativo con gli enti interessati. In questo contesto è molto
importante che con le università e gli enti di ricerca sia stata già attivata un’interlocuzione
diretta con i soggetti istituzionali responsabili del processo di riforma.In particolare il dialogo in
corso con il Codau, il dipartimento della Funzione pubblica e con l’Autorità nazionale
anticorruzione (Anac) mira a fornire le evidenze emerse dal processo di ascolto intrapreso nei
mesi scorsi, affinché la riforma sia ispirata ai principi di semplificazione degli adempimenti, di
integrazione con gli altri strumenti di pianificazione, di maggiore professionalizzazione degli
Oiv-Ndv e di un loro opportuno coordinamento.

Le scadenze da rispettare

Stando alla normativa attuale, la valutazione del «ciclo della performance» è svolta al momento…

L’articolo è stato scritto dal dott. Vincenzo Tedesco e pubblicato il 24.12.2014 su Scuola24

Ricerca e Docenze; quali incarichi per i pensionati della PA

Mag 13, 2016 | Posted by in Approfondimenti, Enti Pubblici | Commenti disabilitati su Ricerca e Docenze; quali incarichi per i pensionati della PA

Il divieto di conferire incarichi ai pensionati nelle PA non si applica ai commissari straordinari (o
ai subcommissari) nominati temporaneamente al vertice di enti pubblici o per specifici mandati
governativi; agli incarichi di ricerca e di docenza, a patto che siano “reali” e non fatti per
aggirare il divieto; gli incarichi nelle commissioni di concorso e di gara, quelli in organi di
controllo (collegi sindacali e comitati dei revisori, purché non abbiano natura dirigenziale), così
come la partecipazione a organi collegiali consultivi, come quelli delle scuole. Sono queste le
eccezioni contenute al divieto imposto dall’articolo 6 del Dl 90/2014 convertito nella legge
n.114/2014 contenute nella circolare n. 6 del 4 dicembre della Funzione pubblica che interviene a
chiarire le possibilità di attribuire incarichi ai pensionati all’interno delle Pubbliche
amministrazioni.

I chiarimenti

Lo stop, precisa la circolare, riguarda tutti gli incarichi dirigenziali (compresi quelli di direttori
delle Asl e di responsabili degli uffici di diretta collaborazione di organi politici), quelli di studio
e quelli di consulenza; ma la limitazione non impedirà, tra l’altro, a chi è andato in pensione per
la propria carriera di concorrere per un impiego in un altro settore della PA…

L’articolo è stato scritto dal dott. Vincenzo Tedesco e pubblicato su Scuola24 il 12.12.2014